Movimentazione materiali: in origine c’erano il trasporto a spalla e la carriola

Movimentazione materiali: in origine c’erano il trasporto a spalla e la carriola

Come si sono evolute le tecnologie e i sistemi per la movimentazione di materiali sfusi

Fin dai tempi più antichi i diversi metodi per la movimentazione di materiali sfusi hanno avuto molteplici applicazioni. Solitamente le materie prime vengono spostate dalla zona di ricezione a quella di immagazzinamento e poi convogliate all’area di processo. Da qui possono essere poi trasportate alla zona di confezionamento.

Impianti di movimentazione materiali: le soluzioni

Oggi oltre ai sistemi di trasporto meccanico dei materiali che comprendono coclee, elevatori e nastri, è possibile scegliere soluzioni di trasporto pneumatico in fase diluita o in fase densa. La decisione deve avvenire dopo un’attenta valutazione del materiale, del layout e della portata.

Come funziona la movimentazione dei materiali

Facciamo l’esempio di un materiale abrasivo come le ceneri.

L’usura al quale è sottoposto il sistema rende i trasporti meccanici non idonei, necessiterebbero di una manutenzione e un ricambio di componenti continui. Inoltre ricordiamo che, in questi casi, la dispersione di sostanze volatili nell’ambiente di lavoro è inevitabile.

La contaminazione con l’aria rende impossibile applicare i sistemi meccanici anche alla movimentazione di materiali sfusi alimentari, chimici e farmaceutici. Un altro limite di questi trasporti è l’alta probabilità di rottura del prodotto che, nel caso di materiali fragili, ha un impatto considerevole.

Vantaggi di un sistema di movimentazione dei materiali

Al contrario dei sistemi di trasporto meccanici, la tecnologia per il trasporto pneumatico muove il prodotto all’interno di una tubazione chiusa anche per diverse centinaia di metri, con portate che possono arrivare anche fino alle 100 tonnellate orarie e oltre. Per questi motivi evita contaminazioni e dispersioni nell’ambiente esterno. E nel caso della tecnologia in fase densa, la bassa velocità riduce notevolmente l’attrito del materiale contro le pareti e quindi previene l’usura delle linee.

La flessibilità dei sistemi di trasporto pneumatico fa sì che questi siano la scelta migliore in caso di layout complessi, con tratti verticali e curve, al contrario dei più ingombranti e rigidi trasporti meccanici. In caso quindi di necessità di movimentare portate elevate su percorsi lunghi e difficoltosi, come spesso accade ad esempio per il cemento ed in generale nell’edilizia, il trasporto pneumatico è la migliore scelta.

Insomma appare chiaro che, rispetto ai sistemi più antichi e superati per lo spostamento di materiali che si avvalevano della sola forza umana, oggi possiamo scegliere soluzioni durevoli per la movimentazione di materiali sfusi che offrono benefici più significativi.

Velocità e rapporto prodotto/aria sono le due variabili che più di tutte distinguono i trasporti in fase densa da quelli in fase diluita. Il flusso di aria spinge il materiale ad una data velocità: il materiale entra in contatto con le pareti della tubazione, cambia direzione nelle curve per poi ritornare allo stato di riposo originale soltanto a destinazione. In generale possiamo affermare che la percentuale di rottura del prodotto è direttamente proporzionale alla velocità di trasporto. E nei sistemi in fase densa il materiale viaggia ad una velocità decisamente inferiore rispetto agli impianti in fase diluita così da poter evitare rotture e danneggiamenti che avrebbero un impatto importante nel caso di prodotti fragili come caffè, riso oppure vetro.
Infine consideriamo che una stessa quantità di prodotto richiede una minore quantità di aria se trasportato con tecnologia in fase densa rispetto ad un equivalente sistema in fase diluita.

Vuoi sapere quale tecnologia è più idonea per il tuo prodotto?

Abbiamo preparato una guida ai sistemi pneumatici per la movimentazione di materiali sfusi.